Per i più assidui lettori di blog americani non può che stupire la quantità di articoli sull’intelligenza artificiale che si sono scritti negli ultimi mesi. Dalla medicina, all’automotive. Dalla robotica alla scienza. Un continuo bombardamento di spunti, speranze e realtà.

Anche Wired nella sua puntata invernale gli ha dedicato i principali articoli.

Wired Edizione Inverno con Bebe Vio
Wired Ed. Inverno con Bebe Vio

Tra i più interessanti a mio avviso, quelli ricavabili dalla duplice intervista sul tema a Barack Obama e Joi Ito, Direttore del Media Lab del Mit ” Yes, we still can: c’e’ un futuro pieno di speranza e di immaginazione”:

“la AI non è un semplice problema di informatica ma di intelligenza estesa: come costruiamo i valori sociali che la regolano”
citazione di Joi Ito da Wired

 

Intanto entriamo sul tema. Per AI si sta parlando di auto che guidano da sole, robot addestrati che operano pazienti umani, chat con operatori virtuali che parlano con noi, assistenti domestici virtuali, negozianti ed assistenti alla vendita virtuali, astronauti robot pronti per salpare alla scoperta dello spazio profondo dove mai nessun uomo è giunto prima e dove mai nessun uomo mortale potrà arrivare (pianeti distanti migliaia di anni luce).

“Se sarà la vettura a guidare, sterzerà per evitare un pedone anche se poi andrà a sbattere contro un muro e causerà la tua morte? la decisione è morale, chi la prenderà?”
citazione di Joi Ito da Wired

Il tema e le sue applicazioni sono ancora molto articolate e combattute, servirà costruire valori sociali e morali al suo interno, ma l’AI rischia di diventare il prossimo tormentone anche per il marketing, eleggendosi a topic trend del 2017. Il punto di partenza in questo caso diventano i Bot e tutto il mondo dell’Automation con un punto di arrivo tutto da scoprire.

Elon Musk di Tesla
Elon Musk di Tesla

Nel mezzo prendono parola sul tema i principali Visionari del nostro mondo, da Elon Musk di Tesla a Zuckerberg, da Bill Gates a Joi Ito e Brian Solis descrivendo un futuro che è già presente ma in versione beta, definita sempre da Tesla una fase nella quale non si vuole correre il rischio di cadere nell’autocompiacimento per spiegare che continuerà ancora a migliorare. Le certezze sul suo funzionamento e sulla sua compatibilità con il mondo umano aprono anche temi sociali, economici e civili ma ritardarla per paura sarebbe moralmente riprovevole ed intellettualmente disonesto. Così sembra aprirsi un’epoca ibrida, un po’ umana ed un po’ robotica durante la quale servirà fare tanta pratica.

I BOT

Da sempre esistiti, da quando io programmavo, erano software particolari che eseguivano procedure automatiche, come fossero operatori umani a tutti gli effetti, al verificarsi di particolari condizioni. Oggi, ovviamente evoluti, assumono forme di interesse sociale ad esempio come i Chat-Bot, software che all’interno di Facebook Messenger, Kik, Telegram permettono di creare chat con operatori virtuali che ci assistono rispondendo alle nostre domande. Ovviamente ci provano, la strada è lunga e l’abbiamo già toccata da vicino con Siri e Cortana. Ma l’opportunità che si apre è immensa. Pensiamo ad esempio a tutte quelle domande che facciamo ad un call center e a quante siano riconducibili a risposte personalizzate ma robotizzabili: che orari fa il negozio in Corso Napoleone?, siete aperti anche la domenica?, dove trovo la brochure dell’ultima Classe A?, dove posso comprare la custodia dell’IPad Pro 2016 colore giallo?, il mio aereo UGCNDY è in orario?

Il Bot di Sephora
Il Bot di Sephora

I più famosi da provare sono Anna di IKEA, 1-800-Flowers.com tramite cui fare ordini di piante online (USA), Kit l’assistente virtuale di Shopify, Book di Sephora, Kip di Macy, il Bot di H&M su Kik, a breve Booking.com ed Expedia, il Bot-Amex di American Express, il Bot di CNN. La maggior parte di questi sono stati sviluppati per Facebook Messenger, Kik e Telegram ma alcuni iniziano ad essere compatibili con gli assistenti virtuali, ad esempio con Amazon Echo. Da Wired l’inventore di BOT e futurologo Kurzweil rivela “Conversazioni interessanti si potranno avere anche molto presto: uno dei bot in lavorazione, che dovrebbe essere pronto entro la fine dell’anno, si chiamerà Danielle. I bot, per acquisire personalità, devono “ingerire” notevoli quantità di testo, spiega il futurologo. Ognuno potrebbe averne uno con le proprie caratteristiche, se gli somministrasse ingenti quantità di testo dal proprio blog, per esempio.”.

MARKETING AUTOMATION

Con il termine Marketing Automation ci riferiamo ad un software che permette di automatizzare alcune attività ripetitive di marketing. L’ AI nel processo evolutivo dei software di Automation rappresenta uno snodo importante. Innanzitutto l’Automation sta diventando una scienza seppur ancora inesplorata e giovane ma l’opportunità di integrarne i processi a strumenti di intelligenza artificiale evoluti si sta già dimostrando una importante risorsa.

IFTTT
IFTTT

Non so quanti di voi abbiano già usato il sistema IF/THEN di IFTTT ma il suo principio di base è quello su cui lavorano i principali software di Marketing Automation e questo algoritmo già sembra non bastare. Le analisi predittive sui Big Data, incrociate con Digital Customer Experience (DXM) e la Customer Segmentation rappresentano gli ingredienti di un sistema avanzato di Marketing Automation. Troppo complicato vero? Forse ancora troppo lontano dalle nostre necessità? ho pensato per cui di lasciarvi con qualche spunto per permettervi di iniziare questa interessante esplorazione.

Partiamo da IFTTT.  Vorresti un sistema che in automatico pubblicasse i tuoi post in Instagram come tweet/foto native su Twitter? Niente di più facile, collegati a questo sito e clicca su “Turn On”, inserisci l’account instagram e twitter ed il gioco è fatto. Vuoi ricevere tutte le mattine le previsioni meteo, clicca qui. Vuoi accendere la WiFi del tuo smartphone appena entri in casa in automatico, ecco qui. O vuoi spegnerla quando esci di casa, qui. Beh, c’e’ di tutto. E tutto questo si basa sul concetto IF/THEN.

Avvicinandoci all’Automation, dobbiamo provare ad esercitarci ad esempio con MailChimp. Vuoi inviare email di Benvenuto in automatico? oppure, hai un ecommerce e vuoi inviare una email a coloro che abbandonano il carrello? ancora, vuoi inviare una particolare email se i tuoi utenti visitano una pagina del tuo sito? tutto questo lo puoi fare integrando MailChimp con il tuo sito, semplice e veloce. Costa, ma poco. E qui puoi scoprire tutto.

Ma il Marketing Automation è già di più. L’obiettivo è di fare lead nurturing e conversion. Si lavora su Sales Funnel più o meno complessi, a seconda delle Customer Journey. Io ad esempio ho iniziato ad usare Eloqua di Oracle per un cliente. Si tratta di un software Enterprise, posizionato da Gartner tra i leader visionari. Sicuramente non alla portata di tutti ma estremamente potente e flessibile. Posso disegnare flussi molto articolati e programmare comunicazioni dinamiche e personalizzate. Gli utenti che hanno visitato una sezione del sito ricevono l’email A. Se non la visualizzano entro 5 giorni, ricevono l’email B. Se visualizzano l’email B e cliccano il link di call to action visitando la sezione del sito senza interagire, ricevono l’email C dopo 2 giorni. Se tutto questo non ha scatenato nessun risultato, mandiamo l’email D di recovery. Amazon è considerato un esempio best-in-class tra i Business Designer ed Analyst di Marketing Automation. Non ti è mai capitato di lasciare un prodotto nel carrello e di ricevere in due settimane almeno quattro email con offerte, promozioni e condizioni particolari di acquisto? Dietro a tutto questo c’e’ un software articolato di Marketing Automation. E se i flussi si basassero su analisi predittive in grado di anticipare le tue azioni su basi statistiche e di customer segmentation? un AI evoluta potrebbe domani addirittura telefonarti od inviarti un messaggio in Whatsap e proporti un’offerta. Benvenuta AI!

Alla prossima…