Con gli amici di Aida Partners abbiamo scritto un articolo sul mondo del lavoro nella comunicazione digitale. E’ scritto con ricche sfumature positive, farcito da dati e da commenti generali sul mondo della comunicazione digitale. Lo abbiamo concepito come fotografia di un mondo che sta modificandosi velocemente creando nuove opportunità professionali ed imprenditoriali alla luce di una delle peggiori crisi degli ultimi anni. E così tra una sensata freschezza che deriva dalla competenza e dall’amore per questo lavoro, abbiamo sviluppato un tema con la speranza che un processo formativo, culturale e di continua ricerca informativa possa svilupparsi anche nel nostro bel paese!

Lavorare nella comunicazione digitale: molte opportunità, pochi candidati all’altezza

L’area del marketing e della comunicazione digitale è tra i pochi settori ad avere bisogno di rafforzare gli organici attraverso l’assunzione di nuovo personale. Ed è qui che inizia l’ennesimo paradosso italiano, con le agenzie specializzate che incontrano difficoltà a reclutare giovani in possesso delle skill richieste dal mercato.

L’aspetto più allarmante di questa situazione è che l’offerta di lavoro non si scontra con la mancanza di potenziali candidati, ma con le caratteristiche della formazione che viene impartita loro da corsi di laurea, master, corsi professionali e stage.

Le agenzie, infatti, cercano per i loro reparti figure che abbiano nel loro bagaglio competenze web, abilità creative, almeno un’infarinatura sulle metriche per la misurazione dei risultati e una buona conoscenza dello scenario, mentre la preparazione di chi arriva ai colloqui di lavoro risulta spesso incompleta o estremamente settoriale.

La ricerca di Ideolo

Ideolo, agenzia di New Media Digitali ed Engineering specializzata in Proximity e Digital Marketing, da oltre un anno è alla ricerca di alcune risorse da inserire in organico: figure creative e designer in web, mobile e Proximity Marketing: account in ambito Brand Reputation Management e Digital PR; e un analista programmatore in ambiente J2EE e tecnologie Oracle.
Tuttavia, l’agenzia rileva un netto scollamento tra le competenze ricercate e quelle possedute dai candidati, soprattutto nella fase dei test che Ideolo utilizza per selezionare le candidature pervenute. Una prima scrematura viene fatta internamente mettendo a confronto le informazioni e le eventuali referenze contenute nei curricula con quanto emerge da una ricerca online mirata a verificare attitudini e interessi della figura cui l’agenzia è interessata. Dopo un colloquio conoscitivo, Ideolo sottopone i candidati a un test operativo che consiste nell’assegnare un piccolo progetto da elaborare nell’arco di due giorni e da esporre sotto forma di presentazione. Chi supera questa prova viene contattato per la fase negoziale che porta all’assunzione.

“Quello che notiamo in fase di colloquio è che molto spesso le figure che incontriamo hanno competenze che sembrano viaggiare su due binari contrapposti – spiega Luca Zambrelli, CEO di Ideolo -. Chi proviene da esperienze di web agency ha una competenza focalizzata sul web e un’infarinatura generale sui social media. Chi viene da percorsi formativi orientati alla comunicazione più pura, invece, è molto focalizzato sulla grafica. Per fortuna negli ultimi anni stanno nascendo dei master che trattano un po’ più approfonditamente alcune tematiche legate al digitale e che si propongono di formare professionisti della comunicazione a 360?, con competenze trasversali”.

Alla prova dei fatti, quello che a prima vista potrebbe sembrare un approccio troppo esigente e selettivo ha condotto nel 2012 Ideolo a far entrare nel suo team 8 nuove figure,  equamente divise tra digital marketing, sviluppo web e sviluppo di mobile app. Anche nel reparto Art sono entrate nuove figure, a conferma che anche in un ambito professionale emergente come i New Media Digitali la preparazione e il talento fanno aggio sull’improvvisazione.

Lo scenario

Nel mondo della comunicazione la domanda ricorrente è se sia stato toccato il fondo, visto che il 2012 è riuscito nell’impresa di scalzare un pessimo 2011 in cima alla classifica degli annus horribilis. Secondo stime UPA, infatti, nella migliore delle ipotesi il 2012 si sarebbe chiuso con una flessione negli investimenti in pubblicità e comunicazione che si attesta intorno al -7%. In questo quadro di sofferenza acuta per il settore, l’unica area autorizzata a sorridere sembra essere quella Web/Digital con un incremento annuo stimato nel +12%, segno che le aziende stanno effettivamente orientando i loro budget di comunicazione verso quest’area in continua evoluzione ed espansione. Secondo dati Audiweb (ottobre 2012), 38 milioni di italiani dichiarano di accede al web da qualsiasi luogo e strumento, di cui oltre 18 milioni attraverso dispositivi mobili (cellulari, smartphone e tablet), dove si concentrano le fasce di utenti più giovani e quelle con i più alti livelli di istruzione e di condizione professionale. Inoltre, continua a irrobustirsi l’audience online, passata dai circa 27 milioni di utenti unici del 2011 agli oltre 28,6 del 2012, con un incremento pari al 6,4%, trainata soprattutto dalla frequentazione quotidiana dei social media.

Rassegna stampa / Gennaio 2013:
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