Sto leggendo un libro che mi è stato regalato a Natale dal titolo “Idee strampalate che funzionano” di R. Sutton quello de “Il metodo antistronzi” e dopo una ventina di pagine (pochette ma era tardi ed ero “fulminato” dall’influenza) ho pensato di scrivere riprendendo un vecchio argomento, l’intermediazione di filiera. In realtà devo questo stimolo anche ad una telefonata che mi ha raggiunto oggi e per privacy non faccio né nomi né cognomi.

“e se domani il mercato di mezzo non esistesse più?”. Lo prevedono. Studiosi. Analisti. Storici. Pensatori. Farneticatori. Geni. Improvvisatori. Futurologi. Blogger. Altri lo sperano. Economisti. Imprenditori. Innovatori. Intraprendenti. Coraggiosi. Pazzi. Furbi.

Pensavo in un precedente blog di avere già scritto troppo sull’argomento. Di averlo contestualizzato nel mercato che mi interessa. La pubblicità. Ma quelle pagine e quella telefonata mi hanno convinto che era solo l’inizio. Si! perchè le cose DEVONO cambiare. Il mercato deve aprirsi. L’esigenza la si sente addirittura all’esterno. E Sutton mi ha dato la giusta chiave di lettura. Non si tratta solo di una fase storica. Di uno scenario attuale, odierno di cui dobbiamo tener conto. CAMBIARE per SOPRAVVIVERE AI CAMBIAMENTI. O forse meglio ancora dovrei dire CAMBIARE per VINCERE IL CAMBIAMENTO.

Il mercato di mezzo nelle filiere dovrebbe in linea generale essere paragonabile ad un corso di un fiume. Mentre cresce e si ingrossa, amplia i lembi. Penetra. Irriga. Fino a completare il suo corso. Il suo valore cresce con l’aumentare del suo corso. A volte, spesso!, nelle filiere questo non accade. Spesso a scapito della qualità. Del servizio. Dei tempi. Ma andando indietro col tempo, penso che in una epoca dove gli strumenti e le tecnologie fossero ancora agli albori se non addirittura lontane dal venire, il mercato di mezzo creasse collante, facesse network, cultura e valore. Ma oggi!? Oggi c’e’ la tecnologia. C’e’ sufficiente cultura per capire. Comprendere. Valutare. E allora oggi è il momento che in alcune filiere il mercato di mezzo lasci il passo al CAMBIAMENTO.

CAMBIARE?! in questo caso significa accorciare la filiera e avvicinare il cliente al servizio. Allora provate a pensare al settore della pubblicità. Non è solo la TV il problema. Non sono solo i legami tra i Big Spender ed i mezzi di comunicazione la causa dell’ingessatura del sistema. Se guardassimo oltre capiremmo che il problema siamo ancora noi. Abbiamo paura di cambiare. Di uscire dal sistema. Dal vecchio. OLD. E guardare al futuro. Perchè domani io potrò comprare la pubblicità online. Ovunque. In tv. Sui giornali. Su internet. Al cinema. Sui sistemi di comunicazione. Alla radio. Ovunque! e ne beneficeremo tutti.

Qualcuno pensa che “… figurati se domani qualcuno sarà in grado di pianificare, acquistare, realizzare…”!? forse tutto questo no. Ma forse domani molto di quello che oggi fanno in tanti, domani potranno farlo in pochi con l’aiuto della tecnologia. Avvicinando la filiera. Diminuendo i costi. Ampliando i prospects. A vantaggio di un sistema che OGGI si sta interrogando sul suo futuro. E quel futuro non sarà certo riempire le strade, i luoghi ed i sistemi di pubblicità ovunque. Quella sarebbe la fine!