In questo articolo si parla di quanto minacciati si sentano i retailers dalla tecnologia mobile.

Non ne capisco il motivo, così come molti colleghi. Si tratta di un mezzo e non di un pericolo. Sicuramente va analizzato e conosciuto prima di adottarlo così come lo è stato per tutte le tecnologie che in questi ultimi anni sono atterrate facendo parte della nostra vita molto velocemente.

In US oltre il 60% del campione interrogato è risultato un utilizzatore di smartphone in store. Il 78% dichiara di utilizzarlo solo in presenza di WiFi free. I dati complessivi comunque dichiarano una crescita spinta sia dalle funzionalità che dalla curiosità offerta dai nuovi strumenti mobile. Comunque si guardino i dati, stiamo discutendo di milioni di utenti e di un numero destinato a crescere e ciò nonostante troviamo molta reticenza nei retailers a considerare il mezzo. Qualcuno penserebbe ad una sorta di protezionismo culturale, altri, a mio avviso più pragmatici, ad una seria e concreta mancanza di casi di successo che facciano dire “ecco il futuro”.

L’iPhone è stato un successo. Android è un successo. Il Kindle è un prodotto innovativo e rivoluzionario. Mezzi trainati dai contenuti che hanno saputo importare al loro interno come bandiere. Lo smartphone come veicolo per le vendite non è ancora un grido al successo, nonostante a breve integrerà tecnologie sempre più evolute e coinvolgerà sempre più utenti. Mancano i dati. Per ora parliamo di utilizzatori ma poco di compratori. Sarei curioso di conoscere i dati di Ebay, partendo dal presupposto personale di esserne un grande utilizzatore su mobile con conseguenti acquisti e pagamenti tramite Paypal. Forse quei dati fornirebbero qualche certezza in più! ma forse andrebbero anche a indebolire il primo ecommerce online.

E allora eccoci tornare alla realtà dei fatti. Da un lato un’offerta molto ampia e sempre più innovativa e dall’altro lato un cliente ancora indeciso e poco convinto. Un cliente povero che nonostante sia alla ricerca della convenienza frappone a queste la materia al virtuale, valutando la prima la boa di salvezza ai potenziali furti online.

Ciò nonostante, tornando all’articolo, i retailers si stanno convincendo ad esplorare e sperimentare. Così compaiono servizi di barcode scanning, indoor navigation, shopping list evolute, compare price più sofisticati, ecc…

Il grafico mostra le tendenze, confermando i timori. L’indecisione trova risposte nel porsi domande e nel trovare le giuste risposte. E così molti utilizzano lo smartphone per raccogliere le certezze decisive per l’acquisto. In questo credo non ci sia molto da aggiungere. La mia ultima lavatrice l’ho scelta dopo aver camminato 200 metri all’interno di un Mediaworld e aver navigato almeno 3 forum. Alla fine ho trovato le certezze che cercavo. E se ben ricordo, il prezzo non era la variabile più importante.

Se avrete la pazienza di leggere l’articolo, scoprirete che:
1- il consumatore apprezza una connessione WiFi libera e che gli permetta di accedere ad internet senza blocchi (vuole cercare recensioni ed opinioni sul prodotto)
2- il retailer deve poter garantire un sito navigabile via smartphone, un sistema di barcode scanning e comparazione dei prodotti ed integrare i sistemi di fidelizzazione per far sentire il cliente a “casa sua”

Buona lettura!