Non solo libri, arriverà l’era degli articoli elettronici, gli e-article.
Potremo acquistare a pochi centesimi, pochi, i contenuti che ci interessano. Si aprirebbe cosi’ un nuovo mercato con nuovi clienti che potrebbero “comporre” le proprie ricerche storiche, narrative, documentarie partendo dagli articoli ritenuti piu’ interessanti ed utili. Un puzzle informativo fatto dai contenuti di maggiore interesse personale. Smettere di acquistare interi quotidiani e riviste per leggere poche pagine. E tanto altro ancora…

Facciamo insieme qualche esempio.
Sto preparando una tesi. Affitto e acquisto libri, acquisisco informazioni su internet, acquisto relazioni ecc… Domani, potrò acquistare invece di libri interi, i soli articoli di interesse. Cosi’ come sempre domani invece di acquistare una rivista elettronica intera potrei selezionare gli articoli che mi interessano ed acquistarli. Oppure ancora da tifoso milanista invece di sorbirmi l’intera gazzetta dello sport, potrei acquistare solo ciò che parla di Milan. E cosi’ via.

Penso che ne gioverebbero sia scrittori che giornalisti che editori. La pubblicità potrà essere profilata e associata agli articoli venduti sulla base dell’acquirente e del contenuto. Forse i blog potrebbero trovare un nuovo senso e diventare anch’essi a pagamento laddove il contenuto sia meritevole. Oppure potrebbero essere proprio loro i contenitori deputati a questa nuova e vicina rivoluzione. E forse domani le testate editoriali perderanno valore a favore degli autori, giovani famosi oppure sconosciuti ma interessanti. Non vedo limiti ora ma solo grandi opportunità pensando ad esempio a editori scientifici, quotidiani, riviste, mensili, ecc… E anche la loro periodicità a cui oramai siamo assuefatti, non sarebbe piu’ un ricorso temporale ma bensì una possibile consuetudine o abitudine.

Ed i prezzi? Poco, molto poco.
Penso che un prezzo di un articolo generico debba aggirarsi tra gli 0,05euro ed i 0,10 euro. Diverso varrà per gli editori scientifici, tecnici e con un alto valore aggiunto. Del resto la pubblicità potrebbe sostenere a maggior diritto i costi del sistema, scoprendo un nuovo media piu’ mirato e profilato. D’altronde se acquisto articoli su Valentino Rossi, e’ facile indovinare il mio profilo di acquirente e associarvi i messaggi pubblicitari piu’ efficaci. Non solo, se vendo occhiali e voglio mirare la mia pubblicità ecco un media a cui affidare un budget e programmare una campagna adv profilata secondo regole chiare. E se sono il cliente perché non concedere i miei dati se da questo scambio posso trarne un beneficio diretto (sconto, promo, ecc…) e indiretto (basta con pagine e pagine di adv a cui non sono interessato oppure newsletter spazzatura).

Viva l’era che verra’ degli e-article.