Attualmente impossibile, lavorativamente parlando. Facebook è citata in tutte le discussioni dei workshop. Una sola avversione, commentata da una azienda londinese che realizza contenuti per bambini. Ovunque si parli di condivisione e di audience sembra impossibile fare senza Facebook.

Eppure anche questo enorme contenitore digitale di persone ha dei limiti in prospettiva. Nessuno degli editori (France Tv, Mtv, Channel4 and many more) che discutono al MipTV intende portare i loro contenuti dentro Facebook. Anzi, usano Facebook per portare fuori gli utenti e sviluppare le relazioni sulle loro piattaforme.

Qualcuno ne aveva già parlato e si era inventato una medicina, tra l’altro una ottima idea e provocazione, ma il passaggio oggi è lungo. Provate a convincere i vs amici a frequentare un network diverso da Facebook, ad esempio Mtv, per condividere con lui commenti, pareri, foto e video. Impossibile ora! Facebook è attraente, semplice, divertente e frequentatissimo. Non abbiamo trovato solo i ns vecchi amici, parenti e dispersi… interagiamo con loro e ci teniamo in contatto quotidianamente. Leisure! Ed ogni tanto qualche brand si infila e ci condisce le doti dei suoi prodotti per chiederci un “i like”.

E allora come fare!? In un momento come questo, dove l’audience si è spostato dalla tv ad internet e dal mare del web a Facebook? Beh, forse riportando l’audience intorno la tv. Perché? La TV ha la capacità di rendere protagonista e conosciuta una persona come nessuna community sociale è in grado. In poco tempo è in grado di raggiungere milioni di persone contemporaneamente. Una social TV, raggiungibile ovunque, in grado di condividere i contenuti e di ingaggiare nuovi livelli di interazione con il pubblico potrebbe ristabilire un equilibrio e a quel punto spostare l’attenzione dei media di nuovo là, in quel rettangolo colorato da cui è partita la vera comunicazione di massa. Tra qualche anno potrà succedere e Facebook si ridimensionerà e terminerà la sua marcia di inglobatore di contenuti e pubblico, come quasi fosse un buco nero spaziale.

Ma la TV ha ancora senso chiamarla con questo nome? Si tratta forse della stessa guerra economica che viviamo tra il petrolio (la TV al pari delle grandi case automobilistiche) e le tecnologie green (Facebook)? Qualcuno qui a Cannes ha chiamato questo nuovo canale SECOND SCREEN o CONNECT TV, perché il cambiamento è già in atto.