Sto iniziando a leggerlo. Cattura a sufficienza, evitandoti persino il fastidioso sguardo sulla barra di progressione del Kindle spinto dal pensiero “ma quando finisce…”. E l’inizio è stato acceso dalla solita ondata di comunicazione e marketing. Ormai è così e lo è sempre stato, la comunicazione è il quarto potere nonchè il soffio dell’avvento, di ciò che non puoi non acquistare. 

Ahimè tutti coloro che come me lavorano nel marketing non trovano altro di meglio dello spingere la comunicazione solo verso la commercializzazione estrema del messaggio prima ancora del prodotto. Non ci interessa il valore relativo, qualunque esso sia sapremo come renderlo assoluto. Siamo prostrati al dogma dettato dalla psicologia del consumatore, al messaggio più sensazionale e avvincente, alla parola più efficace, alla creatività più facile e seducente. Non devono pensare troppo, non devono avere dubbi, devono acquistare!

Una volta i film erano spinti dai libri, spesso di successo o promettenti al botteghino più che sulla carta. Oggi i film spingono anche i libri, mercati più “poveri”, ma che nell’insieme dell’intrattenimento condizionano il nostro consumatore mantenendo l’esperienza collegata allo stesso prodotto. E così anche per un film come La Quinta Onda senza troppe aspettative, recitato così e così, con effetti e spettacolarizzazioni stupefacenti, si scaglia tutta la forza del marketing moderno e prende il via la corsa ai libri, ai forum, ai canali social. Cresce l’awareness ma cresce anche la conversion, con un modello semplicissimo, il solito, emozionale ed emotivo. Si torna alla fantascienza adolescenziale in stile Divergent, Hunger Games e si sfrutta tutta questa ondata d’avventura con donne rigenerate e trascinatrici, che rendono curiosi i poveri maschietti ormai con le palle spente sotto le loro gonne. 

Forse non è solo marketing. Forse le cose stanno cambiando veramente ed il marketing sta sfruttando l’onda fino a quando si schianterà sulla terra. Ogni tanto i fenomeni partono ancora dalle persone e non tutto è creato a tavolino, un po’ come nel libro, la cui idea di invasione è molto più originale di come il marketing stia vendendo il fenomeno. Dopo anni di zombie, forse torneremo a guardare le stelle! con la speranza che ci aiutino a riprendere il futuro per dare la parola ai sogni di nuove generazioni.