DISPONIBILE ONLINE NEGLI STORE

PRESENTAZIONE

Memory è il secondo racconto della mia raccolta “Ombre e Sogni” disponibile su Amazon, Kobo e Mondadori.

La storia è un viaggio nel profondo della psiche umana e nella mia personale ossessione: la perdita della memoria.
Questa paura insondabile mi segue come un’ombra discreta, una preoccupazione suscitata da quei momenti in cui mi ritrovo a ritracciare i passi per catturare un ricordo che mi sfugge.

La saggezza di mia zia Angela risuona spesso nei miei pensieri: “riavvolgi la vita per ricordare il passato”. E se funziona per i ricordi innocui, una domanda inquietante serpeggia nella mia mente: cosa accadrebbe se un giorno dovessi dimenticare qualcosa di così vitale che nessun sforzo di memoria potesse recuperarlo?

Questo terrore intimo si trasforma in narrazione attraverso le pagine di “Memory”, dove il protagonista, John, combatte contro la stessa fobia che mi assale.

UNA PAURA PROFONDA, L’OSSESSIONE

Convinto dell’ineluttabilità del suo declino mnemonico, John intraprende un percorso terapeutico, armandosi di un vecchio gioco della sua infanzia, il Memory, per tenere a bada i fantasmi dell’oblio. Ma la realtà di John è un labirinto più intricato di quanto appaia, e ciò che inizia come un tentativo di preservare sé stesso si trasforma in una narrazione dallo stile che omaggia Stephen King, dove il quotidiano si piega sotto il peso dell’inspiegabile e il familiare si tinge di oscuro.

Come John, anche voi lettori vi troverete immersi in un viaggio dove la lotta contro il tempo e la memoria si intreccia con il mistero, e le pagine del racconto si coloreranno di una suspense che incalza fino a un finale imprevedibile e toccante.

UNA PREVIEW DEL RACCONTO

Blu. Giallo. Giallo. Verde. Uhm… ora Rosso. Verde. Ancora Blu… premo ancora Giallo. Beep Beep Beep. “Combinazione corretta”.
Mi chiamo John e queste sono le mie memorie, gli ultimi ricordi di un male che è cresciuto dentro di me. Li ho scritti nella speranza che qualcuno li potesse rendere noti. Se li state leggendo, significa che la mia ossessione per la perdita della memoria mi ha sopraffatto e che qualcuno ha deciso di far sapere che… non è stata solo un’ossessione.
Questo male, questa malattia insondabile, ha iniziato a germogliare all’interno delle profondità della mia mente molto tempo fa. Era co-me un seme piantato in un terreno fertile, silenzioso e insidioso. I primi segni erano quasi impercettibili, un nome dimenticato qui, una strada non riconosciuta là. Poi, come una pianta velenosa che allarga le sue radici, ha cominciato a invadere ogni angolo del mio essere, soffocando la mia capacità di vivere il presente, lasciandomi solo frammenti di un passato che si sfaldava come le pagine di un libro antico.
Ogni giorno, mi svegliavo con il terrore che nuovi pezzi di me erano stati erosi nella notte. La mia mente, una volta vibrante e attiva, ora sembrava un corridoio buio e nebbioso, dove le memorie si nascondono appena fuori dalla portata della luce, sibilando beffe nella penombra. Il ticchettio dell’orologio non segnava solo il passaggio del tempo, ma anche l’inevitabile avanzare del mio dimenticare.
Ricordo la disperazione nel tentare di afferrare i ricordi che scivola-vano via, come cercare di trattenere l’acqua con le mani chiuse. E quella disperazione si trasformava in una paura viscerale che mi attanagliava il cuore con artigli freddi e affilati. Paura di perdere l’amore per mia moglie, il calore della mia casa. Paura che, un giorno, mi guarderei allo specchio e non riconoscerei più l’uomo che mi fissava con occhi vuoti.
Il gioco di Memory, che ora sto premendo con movimenti meccanici e disperati, non è solo un passatempo. È diventato il mio salvagente, l’ancora che mi lega al mondo dei ricordanti. Ogni sequenza di colori correttamente ricordata è una piccola vittoria contro il buio che cerca di inghiottirmi. Ma ogni errore è un colpo al cuore, un promemoria crudele della mia inevitabile caduta nell’oblio.
Queste memorie che scrivo, quindi, sono più di semplici parole su carta. Sono il grido di un uomo che lotta contro un destino che sembra già scritto. Sono una mappa dei luoghi che ho amato, delle per-sone che ho conosciuto, delle emozioni che ho provato, un tentativo disperato di conservare ciò che il male cerca di rubarmi.
So che il tempo è contro di me. Ma finché posso, continuerò a lotta-re, a scrivere, a ricordare. Per me stesso, per chi amo, e per chiunque, un giorno, troverà questi scritti e saprà che John ha combattuto fino alla fine con ogni fibra del suo essere, rifiutando di arrendersi silenziosamente all’oscurità.
Blu. Giallo. Rosso. Verde. Ogni colore, un passo indietro dall’orlo del baratro. Beep. Beep. Beep.